Nella mattinata di ieri 23 novembre una nostra delegazione ha potuto incontrare per un’ora circa il collega Livio Bearzi, attualmente detenuto nella casa circondariale di Udine a seguito della sentenza di condanna a quattro anni di reclusione confermata dalla Corte di Cassazione per i tragici fatti avvenuti a L’Aquila nel 2009.
Il colloquio era stato richiesto dall’ANP per verificare le condizioni di Livio e per valutare, insieme a lui, la strategia da adottare al fine di chiedere la grazia al Presidente della Repubblica, come già preannunciato, nonché di espiare la pena nella forma alternativa dell’affidamento ai servizi sociali. In tutta evidenza, infatti, ricorrono le condizioni di previste dall’art. 47 della legge 345/1975.
Livio è apparso sereno e in buona salute: la dignità e la forza d’animo con cui sta affrontando questa severa prova lasciano stupiti e sono ammirevoli.
L’ANP non lascerà nulla di intentato per accelerare la concessione dei benefici previsti dalla legge in favore di Livio.
Nel contempo, sta concretamente operando, a livello istituzionale, per introdurre le modifiche legislative atte ad evitare il protrarsi di una situazione inaccettabile. I dirigenti scolastici, infatti, sono privi di effettivi poteri di intervento in materia edilizia nonostante risultino portatori di gravose responsabilità. Non è conforme ad alcun principio di giustizia che essi fungano da capri espiatori e paghino per colpe non loro.
Daremo costante informazione dei passi compiuti in questa direzione.