Il Consiglio Nazionale dell’ANP, riunitosi a Roma il 15 aprile 2018, ha preso posizione sulla mobilitazione della categoria.
Riportiamo qui di seguito il documento approvato all’unanimità da tutti i consiglieri.
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ANP
Roma, 15 aprile 2018
Il Consiglio Nazionale dell’ANP, in data 2 aprile 2017, ha dato inizio ad una stagione di mobilitazione dei dirigenti delle scuole sintetizzata nell’espressione “La rabbia dei presidi”. La nostra rabbia è stata resa visibile con varie forme di protesta.
Esse mirano a facilitare il raggiungimento di precisi risultati: una retribuzione equa e condizioni di lavoro professionalmente adeguate al ruolo. Ben 3000 dirigenti lo hanno chiesto con forza durante la nostra manifestazione del 25 maggio 2017 a Roma.
Oggi, 15 aprile 2018, riconosciamo che qualche varco è stato aperto nel percorso verso la perequazione retributiva, ma ancora nessun risultato concreto è stato raggiunto.
Il cedolino dei dirigenti continua a segnalare l’iniqua differenziazione esistente, all’interno dell’area istruzione e ricerca, con gli altri colleghi.
Inoltre, constatiamo che le condizioni di lavoro dei dirigenti delle scuole non sono migliorate nella misura da noi richiesta: l’Amministrazione assicura a parole la volontà di snellire le procedure e di alleggerire i carichi di lavoro ma continua, di fatto, ad imporre vessazioni burocratiche che non migliorano la qualità del servizio e che sono inutilmente onerose per i dirigenti e le scuole.
La procedura di valutazione dei dirigenti, in particolare, appare anche per l’anno in corso insensata ed inefficace: non avrà alcuna connessione con la retribuzione di risultato e continua ad essere irragionevolmente complessa ed opaca.
Questo, per noi, rende inaccettabile la compilazione del portfolio anche per il 2017/2018.
L’ANP crede nella valutazione da sempre e pretende che l’Amministrazione non svenda questo prezioso strumento di riconoscimento professionale pur di assecondare quelle organizzazioni sindacali che sono solo interessate a “scardinare le leggi”, senza alcuna cura dell’interesse pubblico.
Noi non accettiamo che simili accordi vanifichino le disposizioni legislative.
Il Consiglio Nazionale, pertanto, conferma con forza lo stato di agitazione già proclamato e invita i colleghi a mantenere vive le forme di protesta: ora più che mai è necessario garantire una pressione costante sull’Amministrazione. Siamo infatti alla vigilia della sessione negoziale per quello che è il primo contratto dell’area istruzione e ricerca. I dirigenti delle scuole, oggi, non sono più confinati nella gabbia di una malintesa specificità.
Chiamiamo tutti i dirigenti, a prescindere dall’appartenenza sindacale, a protestare con noi e ad assumere comportamenti coerenti fino al raggiungimento degli obiettivi aderendo alle forme di protesta indicate: l’unione fa la forza!
Il Consiglio Nazionale conferisce mandato al Presidente Nazionale di mettere in atto tutte le iniziative coerenti con il presente documento.
La rabbia dei presidi è ancora viva. La protesta pure.