L’intenzione annunciata dal presidente del Consiglio dei Ministri di sospendere l’iter parlamentare del DdL sulla Buona Scuola (AS1934) per avviare, a luglio, un’ennesima fase di confronto nel merito del provvedimento, ha già suscitato la vivace reazione dell’Anp, che ha criticato il metodo del rinvio e della non decisione, proprio della vecchia politica.
 
Ma il ventilato rinvio avrà conseguenze gravi anche sulla vita delle scuole, a cominciare dall’imminente compilazione dell’ultima parte del RAV, la cui stesura presuppone che siano note le risorse e le regole per il loro utilizzo. Saranno quelle descritte nella Buona Scuola o saranno quelle di sempre?
 
Lo slittamento del provvedimento ha anche una serie di altri riflessi sugli adempimenti preliminari all’avvio del nuovo anno scolastico, senza dimenticare che una serie di misure già approvate con la legge di stabilità erano state pensate in funzione di una compensazione che doveva venire dall’organico dell’autonomia. Senza quest’ultimo, le scuole rischiano di non poter funzionare (si pensi all’esonero dei vicari) o di non poter restare aperte per mancanza di collaboratori scolastici o di insegnanti che vigilino sugli alunni della primaria in caso di assenza dei propri colleghi.
 
Tutte queste, ed altre, questioni sono state richiamate in una lettera che il presidente Rembado ha inviato oggi al Ministro, comunicando la sospensione della compilazione del RAV e di tutti gli adempimenti amministrativi il cui svolgimento presupponga la conoscenza delle risorse su cui si possa contare con certezza e delle regole per il loro utilizzo.
 
Intorno a questa posizione Anp chiama a raccolta tutta la categoria dei dirigenti scolastici, attraverso un’iniziativa che sarà messa a punto e comunicata nelle prossime ore.